Om Namo Bhagavate Sri Arunachalaramanaya

venerdì 27 marzo 2015

C’è qualche differenza reale tra la veglia e il sogno?

Michael James

25 Marzo 2015
Is there any real difference between waking and dream?

Un paio di mesi fa un amico mi ha scritto chiedendo:
Spesso dici che, essenzialmente, c’è pochissima differenza tra gli stati di sogno e di veglia. Riflettendo sembra essere davvero così.

Tuttavia, sembra esserci una differenza sostanziale. Nello stato di veglia c’è continuità sia di luogo sia di corpo. Quando entriamo nello stato di veglia ci troviamo sempre nello stesso luogo in cui ne siamo usciti.

Anche troviamo noi stessi con lo stesso corpo che è andato a dormire.

Lo stato di sogno, d’altra parte, non è affatto come la veglia. Quando entriamo nello stato di sogno spesso ci troviamo in luoghi completamente diversi. Una volta possiamo trovarci in UK, altre volte in America o qualche altro posto della nostra giovinezza, ecc. Possiamo anche trovarci viaggiare da qualche parte nello spazio esterno.

Inoltre nei nostri sogni prendiamo corpi differenti. In un sogno possiamo avere l’età che abbiamo nello stato di veglia, in un altro ci troviamo giovani come quando andavamo a scuola o possiamo essere più vecchi, ecc.

In altre parole, nello stato di veglia c’è coerenza sia di luogo sia di corpo. Non succede mai che andiamo a dormire a Londra, per esempio, e ci svegliamo in India. Tali cose, tuttavia, succedono comunemente nello stato di sogno.

Anche non succede che andiamo a dormire con l’età che abbiamo attualmente e ci svegliamo più giovani come eravamo quando andavamo alle scuole superiori. Di nuovo, nello stato di sogno questo succede frequentemente.

Nello stato di veglia c’è continuità e sequenzialità tra episodi consecutivi mentre questo abitualmente non è il caso nello stato di sogno.

Così tra i due sembra esserci una differenza sostanziale.

Potresti per favore dire qualcosa riguardo a ciò?

Ciò che segue è adattato ed espanso dalla risposta che gli ho scritto:
  1. Ogni differenza tra la veglia e il sogno è qualitativa piuttosto che sostanziale
  2. La durata relativa di veglia e sogno
  3. La memoria crea l’illusione di una durata lunga o breve
  4. Qualsiasi argomento per cui la veglia e il sogno sono fondamentalmente diversi è una ‘petizione di principio’
  5. Sognando ci sembra di essere svegli
  6. Il potere dell’illusione che qualsiasi cosa che sperimentiamo sia reale
  7. Investigare noi stessi è il solo modo per constatare se il nostro attuale stato sia reale o solo un altro sogno


1. Ogni differenza tra la veglia e il sogno è qualitativa piuttosto che sostanziale

Le differenze che tu descrivi sono qualitative piuttosto che sostanziali o essenziali. Se tu stessi confrontando un film di buona qualità con uno fatto male, potresti concludere che la storia rappresentata nel primo è vera mentre quella rappresentata nell’altro è falsa? Presumo che non lo faresti, perché la qualità della produzione non indica la verità o la falsità della storia descritta in esso. Storie romanzate sono spesso riprodotte in film di buona qualità (e quindi convincenti), mentre una storia vera potrebbe essere riprodotta in un film di cattiva qualità (e quindi non convincente).

Se prendiamo questo stato di veglia come una produzione di buona qualità e il sogno come una produzione di qualità inferiore, dovremmo riconoscere che non tutti i sogni sono della stessa qualità. Alcuni sono più coerenti, mentre altri sono meno coerenti. Questo implica gradi di realtà, con la veglia come il più reale e un sogno molto incoerente come il meno reale? In quel caso, ciò significherebbe che alcuni sogni sono più reali di altri.

Alcuni sogni sembrano più reali di altri (almeno dalla prospettiva del nostro ricordo di essi mentre siamo svegli). Benché ciò che sperimentiamo in alcuni sogni sembra essere fuggevole e instabile, in altri sogni non sembra essere così. Alcuni sogni appaiono così reali e fanno un’impressione così forte su di noi che anche dopo esserci svegliati ci occorre un po’ di tempo per adattarci all’idea che era solo un sogno. Quindi dovremmo essere attenti a non generalizzare le nostre esperienze di sogno, e non accantonare tutti i sogni come essenzialmente incoerenti o necessariamente molto differenti dalla veglia.

Una ragione per cui i sogni tendono a essere più fuggevoli e incoerenti della veglia è che siamo fortemente attaccati al corpo che ora sperimentiamo come noi stessi, mentre siamo generalmente meno fortemente attaccati a qualsiasi corpo sperimentiamo come noi stessi in un sogno. Questo è il motivo per cui tendiamo a svegliarci dal sogno così facilmente, e per cui in alcuni sogni tendiamo a passare velocemente da una scena a un’altra.

2. La durata relativa di veglia e sogno

Nel diciottesimo paragrafo di Nāṉ Yār? (Chi sono io?) Sri Ramana dice:
ஜாக்ரம் தீர்க்கம், சொப்பனம் க்ஷணிக மென்பது தவிர வேறு பேதமில்லை. ஜாக்ரத்தில் நடக்கும் விவகாரங்க ளெல்லாம் எவ்வளவு உண்மையாகத் தோன்றுகின்றனவோ அவ்வளவு உண்மையாகவே சொப்பனத்தில் நடக்கும் விவகாரங்களும் அக்காலத்திற் றோன்றுகின்றன. சொப்பனத்தில் மனம் வேறொரு தேகத்தை யெடுத்துக்கொள்ளுகிறது. ஜாக்ரம் சொப்பன மிரண்டிலும் நினைவுகளும் நாமரூபங்களும் ஏககாலத்தில் நிகழ்கின்றன.

jāgram dīrgham, soppaṉam kṣaṇikam eṉbadu tavira vēṟu bhēdam-illai. jāgrattil naḍakkum vivahāraṅgaḷ ellām e-vv-aḷavu uṇmai-y-āha-t tōṉḏṟugiṉḏṟaṉa-v-ō a-vv-aḷavu uṇmai-y-āha-v-ē soppaṉattil naḍakkum vivahāraṅgaḷ-um a-k-kālattil tōṉḏṟugiṉḏṟaṉa. soppaṉattil maṉam vēṟoru dēhattai y-eḍuttu-k-koḷḷugiṟadu. jāgram soppaṉam iraṇḍil-um niṉaivugaḷ-um nāma-rūpaṅgaḷ-um ēka-kālattil nihaṙgiṉḏṟaṉa.

Tranne che la veglia è durevole e il sogno è momentaneo, non c’è altra differenza [tra essi]. Quanto tutte le vyavahāra [attività o eventi] che accadono nella veglia sembrano [in questo momento] essere reali, così anche le vyavahāra che accadono nel sogno sembrano in quel momento essere reali. Nel sogno la mente prende un altro corpo [come se stessa]. Sia nella veglia che nel sogno pensieri e nomi-e-forme [gli oggetti dell’apparente mondo esterno] avvengono in un momento [cioè, simultaneamente].
Benché Sri Ramana dica nella prima frase di questo paragrafo che la sola differenza tra la veglia e il sogno sta nella relativa durata di ciascuno di essi, nel verso 560 di Guru Vācaka Kōvai egli dice che anche questa differenza è solo un’illusione:
வினாவிடுகேள் விக்கு விடையிறுக்கு மாற்றாற் கனாநொடியாத் தோன்றிக் கழிய — நனாநெடிதா மன்னலாக் கூறுமறு மாற்ற மனமாயைத் துன்னலாற் போந்தவினைச் சூது.

viṉāviḍukēḷ vikku viḍaiyiṟukku māṯṟāṟ kaṉānoḍiyāt tōṉḏṟik kaṙiya — naṉāneḍidā maṉṉalāk kūṟumaṟu māṯṟa maṉamāyait tuṉṉalāṯ pōndaviṉaic cūdu.

பதச்சேதம்: வினாவிடு கேள்விக்கு விடை இறுக்கும் ஆற்றால், கனா நொடியா தோன்றி கழிய, நனா நெடிதா மன்னலா கூறும் மறுமாற்றம். மனமாயை துன்னலால் போந்த வினை சூது.

Padacchēdam (separazione delle parole): viṉāviḍu kēḷvikku viḍai iṟukkum āṯṟāl, kaṉā noḍiyā tōṉḏṟi kaṙiya, naṉā neḍidā maṉṉalā kūṟum maṟumāṯṟam. maṉa-māyai tuṉṉalāl pōnda viṉai sūdu.

அன்வயம்: கனா நொடியா தோன்றி கழிய, நனா நெடிதா மன்னலா கூறும் மறுமாற்றம் வினாவிடு கேள்விக்கு ஆற்றால் இறுக்கும் விடை. மனமாயை துன்னலால் போந்த வினை சூது.

Anvayam (parole ridisposte in ordine naturale di prosa): kaṉā noḍiyā tōṉḏṟi kaṙiya, naṉā neḍidā maṉṉalā kūṟum maṟumāṯṟam viṉāviḍu kēḷvikku āṯṟāl iṟukkum viḍai. maṉa-māyai tuṉṉalāl pōnda viṉai sūdu.

Traduzione: La risposta che diceva che mentre il sogno appare momentaneamente e cessa, la veglia resiste per lungo tempo, fu una risposta data per acconsentire alla domanda chiesta. [Questa apparente differenza nella durata è] un inganno [o illusione] sorto a causa dell’attaccarsi di mana-māyā [il potere auto-ingannevole che è la mente].
Secondo Sri Ramana, il tempo stesso è solo un’illusione creata dalla nostra mente, e questo è il motivo per cui lo sperimentiamo solo nella veglia e nel sogno ma non nel sonno. Quindi, poiché la durata non è reale, ogni differenza che sembra esistere tra la durata di uno stato e quella di un altro è ugualmente solo un’illusione creata dalla nostra mente, che ignora se stessa ed è quindi auto-ingannevole.

3. La memoria crea l’illusione di una durata lunga o breve

Ogni sogno sembra breve dalla prospettiva del nostro attuale stato, ma non dalla prospettiva di quello stesso sogno, perché nel sogno crediamo di essere svegli, e i nostri ricordi del passato ci danno l’impressione che siamo stati in quello stato per molti anni. Solo quando ci svegliamo e comprendiamo che era solo un sogno la nostra percezione di esso cambia in modo tale che ciò che sembrava essere uno stato di lunga durata sembra invece essere breve.

Se qualcuno nel sogno ci dicesse che quello stato dura solo breve tempo, potremmo usare molti argomenti contro tale dichiarazione apparentemente assurda. Ricordando eventi passati nella nostra presente vita, e credendoli essere ricordi di ciò che abbiamo sperimentato nello stesso stato che stiamo sperimentando in quel momento, potremmo sostenere che il nostro ricordo di tali eventi prova chiaramente che abbiamo sperimentato lo stesso stato ogni giorno per molti anni. Potremmo anche citare le testimonianze della storia, dell’archeologia, della geologia e altre branche della scienza e sostenere che tale evidenza prova che il mondo che stiamo sperimentando in quel momento esisteva anche molto tempo prima della nostra nascita.

La stessa evidenza che ora sembra indicare che abbiamo sperimentato episodi quotidiani successivi del nostro attuale stato e di questo mondo per molti anni sembra esistere anche nel sogno. In un sogno abbiamo ricordi del passato, abbiamo la testimonianza di altre persone e dei loro ricordi, abbiamo libri sulla storia e la scienza, ma ora, nella veglia, prendiamo queste cose come una prova della durata millenaria di questo mondo e la più breve durata della nostra vita attuale, mentre per quanto riguarda un sogno accantoniamo una simile evidenza come solo una creazione della nostra mente. Se nel sogno tale evidenza è solo una creazione mentale, quale giustificazione abbiamo per ritenere che l’evidenza che ora stiamo sperimentando non sia ugualmente solo una creazione mentale, e per supporre di conseguenza che mentre un sogno dura solo per breve tempo, il nostro attuale stato dura da molti anni?

Benché possiamo ricordare alcuni degli eventi che abbiamo sperimentato in un sogno, non possiamo mai ricordare in quale punto del tempo in quel sogno, essi sono effettivamente iniziati. Mentre sogniamo, ci sembra di aver vissuto nello stesso stato per molti anni (eccetto che per l’interruzione quotidiana di sonno e sogno). Solo quando ci svegliamo concludiamo (dall’evidenza del nostro presente stato) che abbiamo sperimentato effettivamente quello stato solo per un breve tempo.

Ora abbiamo innumerevoli ricordi del passato, che si estendono dall’immediato momento precedente alla nostra prima infanzia, e questi ricordi sembrano indicare che abbiamo sperimentato questo stesso stato ogni giorno per molti anni, e che anche quando questo stato è interrotto dal sonno, ci svegliamo nuovamente nello stesso stato e vediamo lo stesso mondo che abbiamo sperimentato ieri. Tuttavia, come possiamo essere sicuri che i nostri ricordi di ieri e dei giorni precedenti non sono stati creati dalla nostra mente oggi, nel momento in cui siamo svegliati dal sonno?

Proprio come i ricordi sorgono con la nostra mente non appena iniziamo a sognare, essi sorgono con essa non appena ci svegliamo. In un sogno ricordiamo cose che non abbiamo effettivamente sperimentato in quello stato, come la nostra infanzia o ciò che abbiamo fatto l’altro ieri, ma mentre sogniamo ci sembra di essere svegli e che qualsiasi cosa ricordiamo è ciò che abbiamo sperimentato in quello stesso stato. Possiamo aver sognato solo per pochi minuti, ma in quel momento i nostri ricordi creano l’illusione che abbiamo sperimentato quello stato ripetutamente dalla nostra nascita. Come possiamo allora essere sicuri di aver sperimentato il nostro presente stato per più di pochi minuti? Forse il nostro stato attuale è solo un sogno che abbiamo iniziato a sperimentare cinque minuti fa, e i nostri ricordi sono quindi solo una parte di questo sogno, creato dalla nostra mente appena questo sogno è iniziato.

Tu dici, ‘Nello stato di veglia c’è continuità sia di luogo sia di corpo. Quando entriamo nello stato di veglia sempre ci troviamo nello stesso luogo in cui lo abbiamo lasciato. Anche troviamo noi stessi con lo stesso corpo con cui siamo andati a dormire’, ma ciò che ci da questo senso di continuità sono solo i nostri ricordi, e se ogni cosa che stiamo sperimentando è solo una creazione mentale, le nostre memorie sono altrettanto solo una creazione mentale. In un sogno la nostra mente crea un intero mondo dalla nostra immaginazione , così come possiamo essere sicuri che essa non ha creato tutti i nostri ricordi presenti insieme con qualunque mondo ci accade di sperimentare attualmente?

Quando ci svegliamo la mattina, vediamo l’ambiente a noi vicino e allora ricordiamo che la notte passata siamo andati a letto nello stesso posto, così crediamo che ciò che stiamo ora sperimentando è una continuità dello stato di veglia che abbiamo sperimentato ieri. Ma i nostri ricordi di ieri e dei giorni precedenti provano effettivamente che ora siamo svegli e non stiamo solo sognando? Se questo è solo un sogno, i nostri ricordi sono una parte di questo sogno, così forse non abbiamo mai sperimentato qualcosa che ricordiamo di aver sperimentato prima di esserci addormentati.

Se ogni cosa che sperimentiamo diversa da noi stessi e solo un’illusione creata dalla mente o māyā, i nostri ricordi devono anche essere parte di quella māyā, così come possiamo credere o fidarci che essi non ci ingannino? Solo perché ora ricordiamo di aver sperimentato noi stessi come questo stesso corpo ieri, e che la notte passata ci siamo sdraiati nello stesso letto in cui ci siamo trovati quando ci siamo svegliati questa mattina, questo non prova che ieri abbiamo effettivamente sperimentato tali cose, perché ora possiamo essere nel sogno, i nostri ricordi di ieri possono essere stati creati dalla nostra immaginazione nello stesso momento in cui abbiamo creato il nostro attuale corpo e questo mondo. Questo è il motivo per cui Sri Ramana disse nella frase finale del diciottesimo paragrafo di Nāṉ Yār? (citato sopra): ‘Sia nella veglia che nel sogno pensieri e nomi-e-forme [gli oggetti dell’apparente mondo esterno] avvengono in un momento [cioè, simultaneamente]. Qualsiasi cosa ricordiamo è solo una raccolta di pensieri o idee che stiamo sperimentando ora, come anche lo sono i ‘nomi-e-forme’ o oggetti dell’apparente mondo esterno, come egli ha spiegato nel quarto paragrafo di Nāṉ Yār? quando ha detto:
[...] நினைவுகளைத் தவிர்த்து ஜகமென்றோர் பொருள் அன்னியமா யில்லை. தூக்கத்தில் நினைவுகளில்லை, ஜகமுமில்லை; ஜாக்ர சொப்பனங்களில் நினைவுகளுள, ஜகமும் உண்டு. சிலந்திப்பூச்சி எப்படித் தன்னிடமிருந்து வெளியில் நூலை நூற்று மறுபடியும் தன்னுள் இழுத்துக் கொள்ளுகிறதோ, அப்படியே மனமும் தன்னிடத்திலிருந்து ஜகத்தைத் தோற்றுவித்து மறுபடியும் தன்னிடமே ஒடுக்கிக்கொள்ளுகிறது. [...]

[...]niṉaivugaḷai-t tavirttu jagam-eṉḏṟōr poruḷ aṉṉiyam-āy illai. tūkkattil niṉaivugaḷ illai, jagam-um illai; jāgra-soppaṉaṅgaḷil niṉaivugaḷ uḷa, jagam-um uṇḍu. silandi-p-pūcci eppaḍi-t taṉṉiḍamirundu veḷiyil nūlai nūṯṟu maṟupaḍiyum taṉṉuḷ iṙuttu-k-koḷḷugiṟadō, appaḍiyē maṉam-um taṉṉiḍattilirundu jagattai-t tōṯṟuvittu maṟupaḍiyum taṉṉiḍamē oḍukki-k-koḷḷugiṟadu. [...]

[...] Escludendo i pensieri [o le idee], non c’è separatamente una cosa come il ‘mondo’. Nel sonno non ci sono pensieri, e [conseguentemente]anche non c’è mondo; nella veglia e nel sogno ci sono pensieri, e [conseguentemente] c’è anche un mondo. Proprio come un ragno allunga il filo da dentro se stesso e di nuovo lo ritira in se stesso, così la mente proietta il mondo da dentro se stessa e di nuovo lo dissolve in se stessa. […]
Proprio come il mondo intero è solamente una serie di pensieri o idee che appaiono e scompaiono nella nostra mente, così sono anche tutti i nostri ricordi. Quindi nessun ricordo può essere un mezzo affidabile per distinguere se il nostro attuale stato è uno stato di veglia, come ora sembra essere, o solo un sogno, come Sri Ramana dice che è realmente.

Se il nostro attuale stato è solo un sogno, non possiamo sapere quando abbiamo effettivamente iniziato a sperimentarlo. Ricordiamo di esserci svegliati questa mattina, ma questo non significa che questo sogno è iniziato allora. Può essere iniziato solo un minuto fa, nel qual caso il nostro ricordo di esserci svegliati questa mattina è solo uno dei molti fenomeni che hanno avuto origine solo quando è iniziato questo sogno.

4. Qualsiasi argomento per cui la veglia e il sogno sono fondamentalmente diversi è una ‘petizione di principio’

Qualsiasi argomento possiamo cercare di portare per mostrare che c’è una reale differenza tra la veglia e il sogno deve essere basato sul presupposto che ora non stiamo sognando ma siamo svegli, ma questo presupposto ne comporta un altro, vale a dire che la veglia è realmente uno stato distinto dal sogno. Quindi qualunque argomento come questo deve necessariamente essere circolare, ed è quindi un esempio dell’errore logico della ‘petizione di principio’ – cioè, ritenere vera la conclusione di un argomento e usarla (implicitamente o esplicitamente) come una premessa su cui basare quell’argomento.

Cioè, se non c’è differenza tra la veglia e il sogno, ora dobbiamo star sognando, e qualsiasi differenza che possiamo credere ci sia tra la veglia e il sogno deve essere solo un’illusione. Quindi, salvo che presupponiamo che ora non stiamo sognando ma siamo svegli, e che quindi ci sia effettivamente qualche differenza reale tra la veglia e il sogno, non avremo presupposti su cui basare qualsiasi argomento che ci sia tra essi una qualche differenza reale.

Qualunque ragione possiamo esprimere per credere che la veglia e il sogno siano fondamentalmente differenti deve essere basata, subito o alla fine, su un presupposto che essi siano effettivamente due stati fondamentalmente differenti, e che ora siamo in grado di sapere che non stiamo sognando ma siamo svegli. Benché supponiamo che ora non stiamo sognando, non possiamo giustificare questo presupposto senza affermare che il nostro stato attuale è in qualche modo fondamentalmente differente da un sogno, e non possiamo giustificare questa affermazione senza presupporre che attualmente non stiamo sognando. Così senza fare affermazioni circolari e quindi rispondendo con un presupposto, non possiamo giustificare la nostra convinzione che ora non stiamo sognando o che la veglia e il sogno siano degli stati fondamentalmente differenti.

5. Sognando ci sembra di essere svegli

Ora ci sembra di essere svegli e quindi di non sognare, ma anche mentre sogniamo ci sembra di essere svegli. Di fatto potremmo definire un sogno come uno stato in cui non siamo realmente svegli ma ci sembra di esserlo. Poiché ci sembra di essere svegli ogni volta che sogniamo, come possiamo essere sicuri che ora siamo realmente svegli e non stiamo solo sognando?

Dalla prospettiva del nostro stato attuale, sembra che ci siano differenze significative tra questo stato e un sogno, come quelle che hai indicato nella tua email. Tuttavia, anche se ignoriamo il fatto imbarazzante che tali differenze sono da noi percepite solo dalla prospettiva del nostro attuale stato e non dalla prospettiva di qualsiasi altro stato che ora giudichiamo come solo un sogno, esse non sono sostanziali (o essenziali) ma solo qualitative (e quindi non essenziali).

Benché ora sembri esserci qualche differenza qualitativa tra il nostro attuale stato e la maggior parte dei sogni, sostanzialmente non c’è differenza tra essi. In entrambi i casi sperimentiamo un corpo come noi stessi, e attraverso i cinque sensi di quel corpo percepiamo un mondo che sembra esistere esternamente e indipendentemente dalla nostra esperienza di esso. Inoltre, mentre sperimentiamo l’uno o l’altro stato, ci sembra essere reale, e quindi lo consideriamo il nostro stato di veglia e non un sogno. Consideriamo uno stato come un sogno solo quando stiamo sperimentando qualche altro stato, perché mentre stiamo effettivamente sognando ci sembra sempre di essere svegli.

Qualche volta possiamo dubitare della realtà di qualcosa che stiamo sperimentando, chiedendoci se sia forse solo un sogno, ma tali dubbi possono venirci in mente non solo in stati che ora prendiamo come sogni ma anche in qualsiasi stato che attualmente prendiamo come veglia. In ogni caso, l’illusione che qualsiasi cosa stiamo sperimentando sia reale quindi non ci lascia, perché è più potente che qualsiasi dubbio che possiamo avere riguardo a esso.

Tuttavia, benché prendiamo qualsiasi cosa sperimentiamo in un sogno come reale finché la stiamo sperimentando, la consideriamo solo una creazione mentale non appena iniziamo a sperimentare qualche altro stato, che prendiamo come reale. Quindi, poiché ora prendiamo qualsiasi cosa abbiamo sperimentato in un sogno come una creazione mentale, anche se mentre lo stavamo sperimentando sembrava reale (e ci sembravamo svegli), perché dovremmo presupporre che il nostro stato attuale (in cui similmente ci sembra di essere svegli) è realmente tutt’altro che una creazione mentale?

Proprio perché sembra esserci qualche differenza qualitativa tra alcuni sogni e il nostro stato attuale, che ora sembra uno stato in cui siamo svegli, questo non significa che il nostro stato attuale non sia necessariamente una creazione mentale. Dalla nostra esperienza nel sogno, sappiamo che la nostra mente è in grado di proiettare un corpo e un mondo, e di sperimentare quel corpo come se fosse se stessa e quel mondo come se fosse reale. Perché allora dovremmo presupporre che questo attuale corpo e questo mondo non sono una creazione o proiezione mentale proprio come ogni corpo e ogni mondo che sperimentiamo in un sogno?

Inoltre, le differenze che tu indichi sono differenze che sembrano esistere solo dalla prospettiva dello stato di veglia, ma se stessimo avendo questa discussione in uno dei nostri sogni, in quel momento quel sogno ti sembrerebbe essere la veglia, così cercheresti nello stesso modo di persuadermi che esso è sostanzialmente differente da qualunque sogno.

Mentre stiamo sognando, qualsiasi cosa sperimentiamo ci sembra essere un’esperienza di veglia, e anche se la scena cambia improvvisamente, ancora ci sembra reale. Solo dopo che ci svegliamo esso ci sembra una creazione mentale. Quindi come possiamo essere sicuri che questo attuale stato non è solo un altro sogno, e che non ci sveglieremo da esso e ci troveremo in qualche altro stato, che allora ci sembrerà il reale stato di veglia?

Non ti è mai accaduto di svegliarti da un sogno, di uscire dal letto e di iniziare le tue attività quotidiane, ma poi di svegliarti di nuovo scoprendo che il primo risveglio era solo un altro sogno? Non hai sperimentato qualche sogno che sembrava così vivido, così reale e così coerente che quando ti sei svegliato, inizialmente sembrava difficile credere che esso fosse realmente solo un sogno? Quindi, conoscendo la nostra naturale propensione a confondere qualche sogno presente come lo stato di veglia, come possiamo essere sicuri che questo stato attuale non è altrettanto solo un altro sogno?

6. Il potere dell’illusione che qualunque cosa stiamo attualmente sperimentando sia reale

Nella sezione precedente mi sono riferito al potere dell’illusione che qualunque cosa stiamo attualmente sperimentando sia reale, dicendo che ciò non tiene conto di qualsiasi dubbio che al contrario possiamo avere. La ragione per cui questa illusione ha una presa così potente su di noi è che ogni volta che sperimentiamo qualcosa diversa da noi stessi, ci sperimentiamo solo come una tra le molte cose che sperimentiamo in questo modo.

Cioè, ogni volta che sperimentiamo qualche mondo, sia sognando sia apparentemente svegli, sempre sperimentiamo noi stessi come se fossimo un corpo in quel mondo. Quindi, poiché siamo reali, sperimentiamo il nostro attuale corpo come se fosse reale, e poiché quel corpo è una parte di un mondo, sperimentiamo quel mondo come se fosse anch’esso reale. Cioè, sovrapponiamo la realtà di noi stessi su qualsiasi corpo sperimentiamo come noi stessi, e attraverso quel corpo la sovrapponiamo sul mondo.

Quindi, ogni volta che ci accade di dubitare della realtà di qualsiasi cosa stiamo sperimentando, non stiamo sperimentando noi stessi come siamo realmente, ma come un corpo che sperimentiamo temporaneamente come se fosse noi stessi. In altre parole, stiamo sperimentando noi stessi come un ego, che è una mescolanza confusa e transitoria di noi stessi e un corpo, e quindi è solo a questo ego che viene in mente qualsiasi dubbio riguardo alla realtà di ciò che stiamo sperimentando. Quindi, poiché la reale natura dell’ego è di sperimentare se stesso come un corpo, e conseguentemente di sperimentare quel corpo e il mondo percepito attraverso i suoi sensi come reale, qualsiasi dubbio l’ego può avere non può prevalere sulla sua fondamentale illusione che qualunque cosa sta sperimentando sia reale.

Quindi, finché sperimentiamo noi stessi come questo ego, non possiamo vincere questa potente illusione che qualsiasi cosa stiamo attualmente sperimentando sia reale, perché questa illusione è la reale natura del nostro ego. Questo è il motivo per cui ogni sogno ci sembra reale finché lo stiamo sperimentando, e cessa di apparire reale solo quando cessiamo di sperimentare noi stessi come qualunque corpo sembriamo essere nel mondo di quel sogno. Ora sperimentiamo noi stessi come un corpo nel mondo che stiamo attualmente sperimentando, così questo mondo (e tutte le altre persone in esso percepite) continuerà a sembrarci reale finché continuiamo a sperimentare noi stessi come questo corpo.

7. Investigare noi stessi è il solo modo per constatare se il nostro attuale stato sia reale o solo un altro sogno

Poiché la nostra illusione di essere un corpo (in un sogno o nel nostro stato attuale) è ciò che è chiamato l’ego, questo ego è la causa radice dell’illusione che qualunque stato stiamo attualmente sperimentando, e qualunque mondo percepiamo in questo stato, siano reali. Quindi il solo modo in cui possiamo constatare se il nostro attuale stato e il suo mondo siano effettivamente reali è di investigare noi stessi e dunque constatare se siamo realmente questo ego che ora sembriamo essere.

Se non investighiamo noi stessi e dunque ci sperimentiamo come siamo realmente, continueremo a sperimentarci come un ego in modo intermittente (tra intervalli temporanei che chiamiamo sonno) e conseguentemente a sperimentare stati successivi di pluralità, ciascuno dei quali sembra uno stato di veglia finché lo stiamo sperimentando, e uno stato di sogno quando stiamo sperimentando qualche altro stato. Quindi, per liberarci da tutta questa confusione e illusione, dobbiamo investigare noi stessi cercando di sperimentare noi stessi soltanto, in completo isolamento da ogni altra cosa, incluso qualunque corpo o mondo, o qualunque sogno in cui tali cose appaiono.

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