Om Namo Bhagavate Sri Arunachalaramanaya

lunedì 24 marzo 2014

Adorazione dei piedi del Guru



Per coloro che possiedono la qualità di meditare abitualmente sui piedi del Guru, la fiamma risplendente del perfetto vero jnana, la loro devozione, disperdendo la loro sofferenza, susciterà la grazia del Supremo. Attraverso quella grazia le loro menti diverranno limpide ed essi otterranno il vero jnana.
 

Per coloro che hanno la buona fortuna di vivere una vita in cui prendono i piedi del Guru, il Supremo, come l'unico oggetto della loro attenzione, fiorirà un intenso desiderio di fondersi con Sivam. Quella vera devozione diventerà essa stessa il fuoco di jnana che arderà fino a distruggere i desideri per ciò che è falso, il non Sè.

Come l'adorazione dei piedi del Guru distrugge simultaneamente le vasanas accumulate in innumerevoli eoni, e come essa origina nel Cuore l'alba di jnana che rende il nostro essere impavido all'indescrivibile ignoranza, quella adorazione sola, compiuta con devozione e reverenza, è il vero adatto mantra per i nobili discepoli dal forte distacco.

Attraverso il corpo, la parola e la mente, si può compiere, senza dimenticare nessuna, tutte le possibili varietà di adorazione al jnana Guru, colui che cammina come il Supremo Siva che ha accettato con diletto il discepolo.
Tuttavia, [per il discepolo] perdere l'idea di esistere come un'entità distinta, separata da quel Guru che risplende come espressione della sua anima, dissolvendo completamente, come ghiaccio nell'acqua, la sua individualità nel supremo swarupa [del Guru], e divenire uno con lui come amore soltanto - questa è la perfetta e completa adorazione che si dovrebbe compiere.

La mente che si è stabilita nella radianza dei piedi del Guru, che è jnana illimitato, risplendente come il sole, non si unisce alle triplici differenze che sono un'apparenza immaginaria in swarupa, consapevolezza.

Selezione di versi sul Guru tratti da Guru Vachaka Kovai
http://davidgodman.org/rteach/gvk_extracts.shtml


Una certa signora che aveva grande devozione compiva un rituale tradizionale di adorazione dei saggi ogni volta che giungeva alla presenza di Bhagavan per avere darshan. Lei si prostrava davanti a Bhagavan, toccava i suoi piedi e poi poneva le mani che avevano toccato i piedi di Bhavagan sui suoi occhi. Dopo aver notato che la signora faceva questo tutti i giorni, un giorno Bhagavan le disse, 'Solo il Sé Supremo, che risplende sempre nel tuo cuore come la realtà, è il Sadguru. La pura consapevolezza, che risplende come l'interiorizzata illuminazione 'Io', è i suoi piedi benigni. Solo il contatto con questi [santi piedi interni] può concedervi la vera redenzione. L'unione dell'occhio di riflessa consapevolezza [chidabhasa], che è il vostro senso di individualità [jiva bodha], a quei santi piedi, che sono la consapevolezza reale, è l'unione dei piedi e della testa che è il reale significato della parola "asi"["sei" come nella mahavakya "Tu sei Quello"]. Nello stesso modo in cui questi santi piedi interni possono essere mantenuti naturalmente ed incessantemente, in futuro, aggrappati a questa consapevolezza interiore che è la tua reale natura. Questo solo è il modo appropriato per la rimozione della schiavitù e l'ottenimento della suprema verità.'

http://davidgodman.org/interviews/rs1.shtml
ione,

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