Om Namo Bhagavate Sri Arunachalaramanaya

lunedì 24 marzo 2014

Il sentiero dell'amore




D: Swami, è bene amare Dio, non è così? Allora perché non seguire il sentiero dell'amore?
R: Chi ha detto che non dovresti seguirlo? Puoi farlo. Ma quando parli di amore c'é dualità; non c'é forse la persona che ama e l'entità chiamata Dio che è l'amato?
L'individuo non è separato da Dio. Perciò amore significa che si prova amore nei confronti del proprio Sé.
D: Questo è il motivo per cui sto chiedendoti se Dio può essere adorato attraverso il sentiero dell'amore.
R: Questo è esattamente ciò che stavo dicendo. L'amore stesso è l'effettiva forma di Dio. Se dicendo:"Non amo questo, non amo quello" respingi ogni cosa, ciò che rimane è swarupa, cioè la reale forma del Sé. Quella è pura beatitudine. Chiamala pura beatitudine, Dio, atma, o ciò che vuoi. Quella è devozione, quella è realizzazione e quella è ogni cosa.
Se in questo modo respingi ogni cosa, ciò che resta è solo il Sé. Quello è amore reale. Chi conosce il segreto di quell'amore trova che il mondo stesso è pieno di amore universale. Solo l'esperienza del non dimenticare la coscienza è lo stato di devozione (bhakti), che è la relazione del reale amore imperituro, perché la vera conoscenza del Sé, che risplende come l'indivisa e suprema beatitudine stessa, si erge come la natura dell'amore.
Solo se si conosce la verità dell'amore, che è la natura reale del Sé, verrà sciolto l'ingarbugliato nodo della vita. Soltanto se si consegue l'apice dell'amore verrà conseguita la liberazione. Tale è il cuore di tutte le religioni. L'esperienza del Sé è soltanto amore, che consiste nel vedere solo amore, udire solo amore, sentire soltanto amore, gustare soltanto amore e odorare soltanto amore, che è beatitudine.

SII CIO' CHE SEI - Ramana Maharshi e il suo insegnamento
A cura di David Godman
Ed.Il Punto d'Incontro

Nessun commento:

Posta un commento